Secondo uno studio dell’Istituto Neurologico “Carlo Besta” di Milano, il 34% degli italiani con un familiare in stato vegetativo rinuncia a lavorare, in maniera temporanea o definitiva, per accudirlo.
Ne giro di 2 anni, aumenta la percentuale di coloro che passano più di tre ore al giorno con il malato: dal 55% al 59,7%. Ma le problematiche investono anche la famiglia: nel 32% dei casi la situazione creatasi in famiglia per la presenza di un congiunto con disordine della coscienza è causa di grave difficoltà economica, ulteriormente aggravata dalla crisi.
Sempre secondo questo documento, le condizioni e le capacità dei pazienti possono evolvere clinicamente nel tempo: infatti, il 14% di loro, in un arco di tempo di due anni, è passato dallo stato vegetativo a quello di minima coscienza o da quest’ultima alla gravissima disabilità.